Un tema trasversale che riguarda la protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi è quello relativo al contenimento della diffusione di specie invasive.
Questo elemento di controllo è richiamato espressamente in diverse check list previste nell’ambito del programma PN Metro Plus 2012-2027, dove è presente la richiesta:
È previsto, in tutti i casi (sia in contesti naturali, sia antropizzati), il ripristino ambientale delle aree di cantiere e di servizio al fine di per ridurre il rischio di ingresso e diffusione di specie aliene, fenomeno normalmente favorito in presenza di spazi aperti, privi di vegetazione e/o rimaneggiati?
Il tema è certamente di attualità e meritevole di attenzione. La richiesta – da quello che abbiamo potuto riscontrare – deriva da analoghe istanze presenti nel Regolamento Criteri di Vaglio Tecnico (2139/2021), in particolare richiamato per Ripristino delle zone umide (punto 2.1), Infrastrutture che consentono il trasporto su strada e il trasporto pubblico a basse emissioni di carbonio (punto 6.15) e Imboschimento (1.1).
La richiesta, in realtà, è già presente sotto altra forma anche nei CAM edilizia, al capitolo §2.6.1 relativo alle prestazioni di cantiere, dove viene richiesta, tra le altre cose
c) rimozione delle specie arboree e arbustive alloctone invasive (in particolare, Ailanthus altissima
e Robinia pseudoacacia), comprese radici e ceppaie. Per l’individuazione delle specie alloctone
si dovrà fare riferimento alla “Watch-list della flora alloctona d’Italia” (Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare, Carlo Blasi, Francesca Pretto & Laura Celesti-Grapow);
Sul tema segnaliamo la Linea Guida redatta nel 2019 dalla Regione Piemonte, relativa proprio al tema cantieri, che contiene indicazioni utili per il soddisfacimento della richiesta in ambito DNSH.
Nell’ambiente europeo vi sono almeno 12 000 specie esotiche, il 10-15% delle quali è invasivo. Le specie esotiche invasive possono provocare l’estinzione locale di specie indigene a causa della concorrenza su risorse limitate quali cibo e habitat, dell’interriproduzione o della diffusione di malattie. Possono alterare il funzionamento di interi ecosistemi compromettendone la capacità di fornire servizi preziosi, come l’impollinazione, la regolazione delle acque o il controllo delle inondazioni.
Sul tema l’Unione Europea ha legiferato attraverso il Regolamento n. 1143/2014, recepito in Italia con il D. Lgs. 230/2017. Per maggiori approfondimenti si rimanda al sito istituzionale: https://www.specieinvasive.it/