Rifiuti di cantiere e DNSH

Diverse Schede Tecniche prevedono di dimostrare è che almeno il 70% (in termini di peso) dei rifiuti da costruzione e demolizione sia stato destinato al riutilizzo, al riciclaggio o ad altri tipi di recupero di materiale.

Vediamo come può essere attestato il rispetto di questo requisito.

Nella maggior parte delle Schede Tecniche, infatti, l’elemento di verifica ex post richiesto è una Relazione finale con l’indicazione dei rifiuti prodotti, da cui emerga la destinazione ad una operazione “R”.

Vanno però fatte alcune precisazioni: innanzitutto, come descritto nelle schede, il requisito è relativo ai soli rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, esluso il materiale allo stato naturale classificato come CER 17 05 04.

In secondo luogo, questa verifica potrà essere fatta al termine del cantiere e riguarderà però i rifiuti prodotti dall’impresa (o dalle imprese) che – per legge – è “produttore” dei rifiuti, alla quale saranno intestati i Formulari di Identificazione dei Rifiuti, i cosiddetti F.I.R., che riportano – tra le varie informazioni – la destinazione prevista dal rifiuto che può essere “R” (recupero) o “D” (smaltimento).

E’ opportuno pertanto che l’impresa al termine del cantiere produca una copia dei vari FIR, in modo da sostanziare la relazione o la dichiarazione di raggiungimento della percentuale del 70% di recupero. Si evidenzia inoltre che i formulari ed il Registro rifiuti sono elementi di controlli richiesti dalla Scheda 31.

Sebbene questi documenti non siano espressamente richiesti dalle altre Schede Tecniche si ritiene tuttavia che sia opportuno acquisirne copia. In linea teorica, infatti, il rispetto della percentuale richiesta potrebbe anche essere raggiunto attraverso la “scelta” dei formulari relativi ai vari rifiuti: avere a disposizione anche il Registro – che per sua natura contiene tutte le movimentazioni avvenute in cantiere – garantisce la totale trasparenza e tracciabilità del rispetto del requisito.

Piano di gestione dei rifiuti di cantiere

Sempre sul tema gestione rifiuti di cantiere, la richiesta DNSH (e CAM) è che sia redatto un Piano di Gestione rifiuti. Questo adempimento alcune volte viene “scaricato” sull’impresa, che dovrà però redigerlo pima dell’inizio del cantiere.

Su questo specifico elemento segnaliamo che – in assenza di indicazioni normative precise – un utile riferimento può essere trovato nella norma UNI/PdR 75:2020 “Decostruzione selettiva – Metodologia per la decostruzione selettiva e il recupero dei rifiuti in un’ottica di economia circolare”, liberamente scaricabile dal sito UNI.

In Appendice A, infatti, tale proposta di norma riporta un esempio di impostazione del Piano Gestione Rifiuti di Cantiere al quale è possibile fare riferimento, di cui si riporta uno stralcio.

Per semplicità, al seguente link potete trovare il file in formato word del citato allegato.

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